La metaricetta del giorno: calamari indoeuropei in umido

Come i miei amici sanno (se ne parlava ieri sera a cena con alcuni di loro), sono nell’apparentemente triste condizione di essere a dieta. Questo comporta un piccolo (e, a mio avviso, divertente) sforzo di fantasia in più nell’approccio ai fornelli.
Con la metaricetta di oggi inauguro una – spero – non troppo breve serie di articoli sulla cucina. Si tratta di metaricetta perché non ci sono algoritmi o quantità prefissate, tutto è lasciato all’ispirazione del momento, per cui chiunque volesse cimentarsi nel rieseguirle dovrà metterci del proprio.
🙂

Ed ecco come sono nati i miei calamari indoeuropei in umido.

La mia dieta di oggi prevedeva, a pranzo, circa 170 grammi di pesce, con contorno di verdura e 100 grammi di pane. Il mio frigorifero conteneva dei cavoletti di bruxelles. I miei scaffali contengono ogni sorta di spezie in polvere e una buona varietà di spezie in grani o foglie (tutti souvenirs dei miei viaggi in Marocco e in India). Il mio pescivendolo di fiducia ha messo a disposizione un bel calamaro da oltre 200 grammi (che, dopo l’eliminazione degli scarti, si sono ridotti a circa 150 grammi).

Ho preso una cipolla di dimensioni medie, l’ho tagliata a fettine sottili e l’ho messa a rosolare in un tegame con poca acqua (niente olio!!!) insieme a un peperoncino intero di tipo tabasco (gentilmente offerto dal mio balcone) e a un po’ di coriandolo e zenzero in polvere (lasciandomi guidare, nella scelta delle quantità, dall’olfatto). Appena la cipolla è appassita al punto giusto, ho aggiunto alcuni cavoletti di bruxelles tagliati in quarti (nello specifico erano sei, ma semplicemente perché a occhio mi sembrava la giusta quantità) e ho colmato il fondo del tegame con un po’ di vino bianco, che ho lasciato evaporare a fuoco medio col coperchio del tegame chiuso. Dopo di che, ho aggiunto ancora un po’ di zenzero e un po’ di acqua per portare quasi a cottura completa i cavoletti con il tegame sempre ben chiuso dal suo coperchio. A questo punto ho aggiunto il calamaro tagliato a rondelle, salato e pepato, e l’ho lasciato rosolare un po’ alzando per il tempo necessario la fiamma. Ho aggiunto della salsa e ho lasciato quocere il tutto a fuoco lento mescolando di tanto in tanto, sempre col tegame ben chiuso. Quando il calamaro mi è sembrato cotto al punto giusto, ho lasciato stringere la salsa togliendo il coperchio e alzando la fiamma, stando attento a non farla attaccare al tegame.

Impiattato il tutto, ben caldo, ci ho dato dentro con la quantità di pane prescritta dal dietologo. 🙂

Rimembranze della cucina orientale a iosa, piccante al punto giusto (cioè parecchio ma senza coprire gli altri sapori), quel tocco di cucina italiana che non fa mai male e un piacevole contrasto tra il sapore del calamaro e l’amaro dei cavoletti. Il tutto in una ricetta che più dietetica non si può (senza contare i benefici effetti delle spezie).

Alla faccia di chi pensa che mangiare dietetico significhi mangiare insapore. 😀

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