Tutti gli articoli di ivanhoe

Il meme della memetica

Uno dei motivi per cui ho messo su questo blog è perché necessitavo di un supporto per le mie riflessioni sulla memetica.

Ho iniziato a interessarmi di memetica in seguito alla lettura di Giap! del collettivo Wu Ming, in uno dei cui articoli si accenna alla teoria dei memi abbozzata da Richard Dawkins in Il gene egoista. Ciò che viene espresso in sintesi dai Wu Ming è che le storie obbediscono alle stesse leggi evolutive darwiniane cui obbediscono gli organismi biologici. In breve, ciò significa che le storie posseggono i seguenti tre aspetti:

  • variazione, cioè la presenza di molti soggetti differenti nell’ambiente
  • eredità, cioè la capacità di replicarsi
  • adattamento, cioè l’effetto dell’ambiente sul successo di determinati soggetti

Inoltre si sostiene che le storie, alla pari degli organismi biologici, si contendano in una guerra senza tregua per l’evoluzione lo spazio dei nostri cervelli come se questi fossero un brodo primordiale in cui le storie trovano un ambiente ideale per la loro riproduzione.


DNA
by ~SulaMoon on deviantART
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La metaricetta del giorno: calamari indoeuropei in umido

Come i miei amici sanno (se ne parlava ieri sera a cena con alcuni di loro), sono nell’apparentemente triste condizione di essere a dieta. Questo comporta un piccolo (e, a mio avviso, divertente) sforzo di fantasia in più nell’approccio ai fornelli.
Con la metaricetta di oggi inauguro una – spero – non troppo breve serie di articoli sulla cucina. Si tratta di metaricetta perché non ci sono algoritmi o quantità prefissate, tutto è lasciato all’ispirazione del momento, per cui chiunque volesse cimentarsi nel rieseguirle dovrà metterci del proprio.
🙂

Ed ecco come sono nati i miei calamari indoeuropei in umido.

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La morte ai tempi di Flickr

Due giorni fa ho appreso dal telegiornale del recupero della salma di un fotografo tedesco che era disperso sull’Etna da Sabato pomeriggio. Quest’ultima notizia mi era sfuggita. Il nome del fotografo era Thomas Reichart, un nome che mi è subito suonato familiare, da amante della fotografia e dell’Etna. In particolare, da utente di Flickr, avevo spesso visto le sue foto e avevo avuto modo di apprezzarne la sensibilità, la tecnica e l’amore che ne traspare verso questa nostra montagna. Thomas è morto per una fatalità che probabilmente incombe sul destino di tutti i grandi fotoreporter, sia per mestiere che per semplice (grande) passione, come lo era Thomas.

Lultima fotografia online di Thomas
L'ultima fotografia online di Thomas

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Chi ben comincia…

… buon per lui, io comincio come mi viene e poi si vedrà.

Questo blog (orribile onomatopea che ricorda il rigurgito dopo una serata di eccessi alcolici) non pretende di avere altri lettori che me. Chi, infatti, potrebbe avere interesse a leggere i miei sproloqui? Quindi, probabilmente, prenderà la forma di un moderno moleskine digitale in cui cercherò di appuntare i miei pensieri, per svilupparli, venirne a capo o – cosa forse più saggia – farmene una ragione ed andare oltre.

Se qualcuno dovesse incappare in queste righe, perdoni le stupidaggini che leggerà e, se non lo reputerà una perdita di tempo senza scopo, saranno benvenuti i suoi commenti, qualunque essi siano. Non sarò certo io a impedire a qualcuno di esprimersi.

Si aprano le danze (n.b.: io odio ballare…).